L’idea che le allergie e le intolleranze alimentari possano causare reazioni cutanee e respiratorie è accettata da tutti, ma quello che ancora raramente viene considerato è che le allergie possano provocare alterazioni a carico di qualsiasi organo-apparato-sistema.
Infatti, oltre alle classiche malattie allergiche, che sicuramente beneficiano dell’eliminazione di alimenti non tollerati, gli apparati che più ne traggono vantaggio, con percentuali diverse, sono i seguenti (con riduzione dei sintomi segnalati):
- Sistema nervoso centrale: cefalee ricorrenti (emicrania), scarsa concentrazione, equilibrio alterato, depressione, iperattività, umore variabile, astenia ricorrente, torpore mentale
- Apparato genito-urinario: cistiti croniche, dismenorrea, enuresi
- Apparato respiratorio: congestione nasale, rinite, sinusite, catarro, asma, bronchiti ricorrenti, otite
- Pelle: eczema, dermatite, orticaria, pallore facciale, psoriasi, acne
- Apparato muscolo scheletrico: dolenzia articolare ricorrente, artrite giovanile, crampi muscolari, mialgia
- Apparato gastro-intestinale: nausea, aerofagia, meteorismo, diarrea, difficoltà digestiva e ulcere gastro-duodenali, sindrome del colon irritabile, morbo di Chron
- Generali: linfoadenopatia tonsillare, obesità, fatica cronica, attacchi di panico
La diagnosi e il test
Per diagnosticare le allergie alimentari croniche esistono diverse metodiche ma spesso con attendibilità esigue. Il metodo più efficace adottato dall’ecologia Clinica è il CYTOTOXIC TEST – Prove Tossiche Alimentari sul sangue. Il test consiste nel porre a contatto il siero e i leucociti del paziente con gli estratti alimentari.
I risultati vengono quantificati su una scala che va da 1 a 4, a seconda della gravità della reazione:
- I grado – reazione normale
- II grado – reazione moderata
- III grado – reazione grave
- V grado – reazione estrema
Gli alimenti che hanno mostrato la positività verranno esclusi per un periodo variabile a seconda del grado di reazione. Indipendentemente dal periodo di astinenza previsto, se le patologie sono in relazione alle intolleranze alimentari, nel periodo di 4-6 settimane sono destinate a risolversi completamente o migliorare nettamente.
Si effettuano test su 200 alimenti e valutazione diagnostica di patologie allergiche e funzionali.
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